Addolcitori acqua cabinati

Addolcitori acqua domestici cabinati | Bellerofonteacqua.com

Addolcitori acqua cabinati caratteristiche

Addolcitori acqua domestici cabinati. Questo particolare modello di addolcitore, più ingombranti di quelli a doppio corpo da la possibilità di rigenerare solo le resine esaurite consentendo quindi un notevole risparmio di sale e acqua. di scarico. 

L'elettronica monitora continuamente i consumi dell'utenza e riesce a calcolare una riserva per ogni giorno della settimana. Quando viene raggiunta l'ora di rigenerazione, se la capacità residua è inferiore alla riserva per il giorno successivo parte la rigenerazione con un consumo di sale pari alla percentuale di esaurimento delle resine.

Come funziona l’addolcitore

Gli addolcitori sono gli apparecchi che permettono di addolcire l’acqua utilizzando le resine a scambio ionico. L’addolcitore in se è semplicemente un contenitore riempito con delle resine e attraverso il quale passa l’acqua da addolcire.
Tale contenitore deve però permettere l’effettuazione della rigenerazione delle resine e pertanto esistono diversi tipi di addolcitori che si differenziano tra loro (oltre che per le dimensioni) per il modo con cui viene effettuata la rigenerazione.
L’addolcitore più semplice prevede un’apertura attraverso la quale si introduce direttamente sulle resine il sale, facendo poi passare acqua in modo da scioglierlo lentamente. Fermo restando i principi di funzionamento menzionati, i metodi di rigenerazione si sono man mano evoluti; attualmente la rigenerazione si effettua facendo in modo che una soluzione salina concentrata (salamoia) venga aspirata e fatta passare attraverso le resine per mezzo dell’energia idraulica dell’acqua stessa (eiettori), senza dover aprire il contenitore delle resine. Da qui in avanti esistono sistemi di rigenerazione via via più raffinati fino ad arrivare agli automatismi integrali. Fra questi ultimi, che ormai sono i più diffusi, ricordiamo gli automatismi temporizzati (la rigenerazione viene effettuata automaticamente nei giorni e all’ora stabilita), quelli volumetrici (la rigenerazione viene effettuata automaticamente solo dopo il passaggio della quantità d’acqua prefissata), quelli misti tempo-volume (la rigenerazione avviene dopo il passaggio della quantità d’acqua prefissata, ma comunque ad una data ora).
Sono inoltre diffusi impianti a doppia colonna, normalmente con comando volumetrico, i quali permettono l’erogazione continua (24 ore su 24), avendo una colonna di resine in esercizio ed una in rigenerazione. Ovviamente la scelta del tipo di automatismo da utilizzare è in relazione all’applicazione specifica dell’addolcitore.

Il funzionamento della resina

Quando dell’acqua contenente calcio e magnesio attraversa una resina in forma sodio, questi vengono trattenuti al posto del sodio presente, il quale viene rilasciato all’acqua. Abbiamo così ottenuto il nostro scopo, ovvero eliminare calcio e magnesio i cui carbonati sono incrostanti, sostituendoli con del sodio, il cui carbonato è perfettamente solubile.
Naturalmente si arriverà a un punto tale che la resina non sarà più in grado di fermare calcio e magnesio, in quanto saranno ormai rimasti pochissimi ioni sodio disponibili per lo scambio. A questo punto la resina viene definita “esaurita”, e per ripristinare la forma sodio originaria occorre effettuare la rigenerazione. Per fare ciò si fa passare attraverso la resina acqua contenente una forte concentrazione di ioni sodio, tale da rovesciare l’equilibrio verso la ricostituzione della resina in forma sodio, con rilascio del calcio e magnesio precedentemente trattenuti. L’acqua di rigenerazione è una soluzione di cloruro di sodio (sale da cucina); attraversata la resina la stessa viene scaricata, arricchita del calcio e magnesio asportati dalla resina.

 

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